Arrestato a 15 anni in Afghanistan con l’accusa di crimine di guerra e associazione terroristica, rinchiuso nel carcere di Guantanamo, da nove anni Omar Ahmed Khadr, cittadino canadese di origini afgane, aspetta l’esito del lungo processo che sembra non essere ancora, purtroppo, vicino alla fine. Allontanato dalla famiglia, torturato, sottoposto a crudeli sevizie, è così che il soldato bambino è diventato un uomo. Ripetutamente negate le numerose richieste di trasferimento in Canada, adesso si mobilita anche l’Unicef il cui direttore generale ha affermato che chiunque sia perseguito per reati che si ritiene siano stati commessi quando era minorenne, dovrebbe essere trattato secondo i principi basilari della giustizia minorile internazionale, che prevede una protezione speciale per tali soggetti; tali condizioni non possono essere garantite dal tribunale militare che giudicherà Omar.
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