E’ uscito il 15 Settembre, in contemporanea in Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti, “Il simbolo perduto”, nuovo romanzo di Dan Brown, pubblicato a sei anni di distanza dal kolossal mondiale “Il codice Da Vinci”. In Italia è stato pubblicato il 23 Ottobre ed ha già confermato il rituale successo che accompagna tutti i libri dello scrittore statunitense, come dimostra la prima tiratura, negli USA, di oltre 6,5 milioni di copie. Nelle vesti di protagonista, torna, come i più appassionati ricorderanno, il professore di Simbologia Religiosa dell’Università di Harvard, Robert Langdon, presente anche ne “Il codice Da Vinci” e in “Angeli e Demoni”. La vicenda si svolge questa volta a Washingto DC ed è incentrata sul tema della massoneria e sul ruolo che essa avrebbe avuto nella storia degli Stati Uniti fin dall’epoca dei Padri fondatori. Ad aiutare Langdon a decifrare i simboli massonici di cui la città è pervasa, è Katherine Solomon, una giovane esperta di una nuova scienza chiamata Noetica. La Columbia Pictures ha annunciato che nel 2012 produrrà il film tratto dal romanzo che verrà diretto da Ron Haward; Tom Hanks, che ha già vestito i panni del noto professore universitario nei film precedenti , si è reso disponibile ad una nuova collaborazione.
La prima recensione sull’ultimo romanzo di Dan Brown è stata pubblicata dal New York Times, recensione, questa, che ha messo in evidenza come questo libro sia un “clone” degli altri, ma come, allo stesso tempo, possieda quel “patrimonio di immagini strabilianti e quel meccanismo continuo che impedisce al lettore di mollare il romanzo”. Nonostante le molte critiche e le accuse mosse da molti giornali internazionali, il libro si appresta a replicare l’enorme successo dei precedenti, successo al quale contribuiscono i milioni di appassionati che da sei anni seguono lo scrittore in tutti i suoi, a mio giudizio, “capolavori”.
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