VILLALBA – Contraddizioni ed incertezze, dubbi ed imprecisioni avvolgono la dinamica dell’incidente avvenuto lo scorso 18 marzo in contrada Polizzello a causa del quale ha perso la vita il pensionato villalbese Calogero Zoda. Diversamente da quanto scritto nel precedente articolo, l’anziano, di ritorno da Serradifalco dove, lo ricordiamo, si era sottoposto ad una seduta di dialisi presso il centro specializzato, era perfettamente cosciente quando è arrivato all’Ospedale trasportato dall‘ambulanza del servizio 118 di Villalba. Ma a causa di ferite multiple al torace, e di altre lievi lesioni a gambe, testa e viso, è deceduto alle ore 16 senza che si potesse intervenire chirurgicamente.
L’aspetto più anomalo dell’intera vicenda riguarda però, secondo fonti attendibili, il mancato intervento delle forze dell’ordine. Ad arrivare sul luogo dell’impatto è solo l’ambulanza; i Carabinieri, avvisati sotto esplicito sollecito da parte dei familiari di Zoda, vengono messi al corrente di quanto accaduto soltanto verso le 20:30 di sera. Per sbadataggine o per negligenza quindi, nessuno li chiama. La salma, nel frattempo trasferita in obitorio e preparata per il rilascio alla famiglia, viene sequestrata al momento dell’arrivo dei Carabinieri e restituita nella tarda serata del giorno seguente. Le forze dell’ordine recatesi sul posto dell’incidente, non trovano inoltre l’auto coinvolta che è stata rimossa senza autorizzazione.
Un altro punto non chiaro riguarda l’esatta dinamica dell’impatto. L’autista, che ha riportato soltanto lievi contusioni e che arriva quindi lucido in Ospedale, racconta prima di aver perso il controllo dell’auto a causa del fango e dell’erba bagnata, successivamente di essere uscito fuori strada per evitare lo scontro con un’altra vettura.
Le indagini avviate dal Comando dei Carabinieri di Mussomeli dovranno quindi chiarire cosa di preciso ha provocato il ribaltamento dell’auto, il motivo del ritardo nell’avviso delle forze dell’ordine, stabilirne eventuali responsabilità. L’indagine riguarderà inoltre il servizio di trasporto post-dialisi del paziente per accertarne il pieno rispetto delle procedure.
Flavia Fruscione
L’aspetto più anomalo dell’intera vicenda riguarda però, secondo fonti attendibili, il mancato intervento delle forze dell’ordine. Ad arrivare sul luogo dell’impatto è solo l’ambulanza; i Carabinieri, avvisati sotto esplicito sollecito da parte dei familiari di Zoda, vengono messi al corrente di quanto accaduto soltanto verso le 20:30 di sera. Per sbadataggine o per negligenza quindi, nessuno li chiama. La salma, nel frattempo trasferita in obitorio e preparata per il rilascio alla famiglia, viene sequestrata al momento dell’arrivo dei Carabinieri e restituita nella tarda serata del giorno seguente. Le forze dell’ordine recatesi sul posto dell’incidente, non trovano inoltre l’auto coinvolta che è stata rimossa senza autorizzazione.
Un altro punto non chiaro riguarda l’esatta dinamica dell’impatto. L’autista, che ha riportato soltanto lievi contusioni e che arriva quindi lucido in Ospedale, racconta prima di aver perso il controllo dell’auto a causa del fango e dell’erba bagnata, successivamente di essere uscito fuori strada per evitare lo scontro con un’altra vettura.
Le indagini avviate dal Comando dei Carabinieri di Mussomeli dovranno quindi chiarire cosa di preciso ha provocato il ribaltamento dell’auto, il motivo del ritardo nell’avviso delle forze dell’ordine, stabilirne eventuali responsabilità. L’indagine riguarderà inoltre il servizio di trasporto post-dialisi del paziente per accertarne il pieno rispetto delle procedure.
Flavia Fruscione
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